Le origini della Torrefazione Cesare Magnelli risalgono al lontano 1875, quando, Cesare di Angiolo Magnelli, originario di Pelago, decise di rilevare un esercizio commerciale situato in Via Gioberti, a pochi passi dal centro storico di Firenze. Il formarsi di rapidi collegamenti a mezzo ferrovia tra Firenze e i porti del Tirreno, dette il più forte impulso ai commerci di quei tempi e fu con quei nuovi mezzi di trasporto, che dal mare, giunsero con più facilità i sacchi di caffè: Moka, Portorico, Gimma, Guayaquil, e molti altri. Grazie alla sua genialità ed il suo spirito intuitivo, i primi anni del ‘900 rappresentarono un periodo fiorente per la sua attività commerciale fin tanto che aprì più punti commerciali e fece costruire una drogheria con vendita all’ingrosso ed al dettaglio di liquori e generi coloniali (olii, petrolio, candele, sapone e profumi), ed un locale destinato alla “torrefazione igienica del caffè”, per mezzo di una macchina a vapore.
Le più moderne macchine torrefattici di allora, furono usate per tostare i preziosi chicchi: Emmerich, Bart e Probat, a legna, a carbone ed anche a gas, i cui movimenti erano inizialmente manuali e poi mossi da un motore a vapore con trasmissione a puleggia e cinghie di cuoio. La Torrefazione Magnelli divenne così un elemento fondamentale di riferimento per la realtà economica del Varlungo, assumendo un po’ per volta quella importanza e notorietà che si mantengono ancora oggi, tanto che i Magnelli decisero di trasferire a Pontassieve, zona periferica di Firenze, in apposito locale più ampio, l’attività di torrefazione. Gli oltre 100 anni di esperienza nel caffe (quasi 150!) sono accumunati ad una costante ricerca e dedizione totale alla qualità, per questo è stata adibita e rinnovata ultimamente una area tasting dove avvengono test ed assaggi periodici del prodotto avvallati in aggiunta da un laboratorio specializzato esterno.
Questa tradizione, di lavoro e di iniziativa, mantenuta dai tre figli di Cesare: Mario, Luigi e Giulio per più di cinquant’anni, è stata raccolta dai nipoti Cesare ed Ugenio, ed oggi come quinta generazione, da Margherita Magnelli, giovane e dinamica imprenditrice laureata in Economia Aziendale supportata dall’esperienza del padre Nicolò Magnelli.
In amministrazione dalle nostre due contabili mentre il corpo operativo è ricoperto da responsabile di magazzino, l’espertissimo tostatore, l’addetto alla messa a punto e alla manutenzione delle linee di produzione, tre addetti al confezionamento ed alle consegne e i nostri energici agenti.
Le generazioni ultime hanno saputo valorizzate le mission aziendali con spirito di iniziativa, rinnovamento e collaborazione guidati sempre da quei valori che costituiscono le fondamenta della Torrefazione Magnelli e che ne delineano l’identità che la contraddistingue dai competitors soprattutto per la qualità e la piacevolezza delle sue miscele e l’artigianalità del prodotto, ma allo stesso tempo mediante l’adozione di metodi di produzione che si riflettessero in una sempre più marcata efficienza aziendale così che questa potesse garantire, anche durante periodi di contrazione del mercato, il mantenimento di una elevata qualità del prodotto e dei servizi offerti alla clientela.
Alle nuove generazioni si deve la modernizzazione degli impianti di torrefazione del caffè che ha permesso all’Azienda di consolidare la capillare struttura commerciale e di acquisire importanti quote di mercato nella vendita di caffè per bar e locali pubblici in genere, ma anche nell’Unione Europea, in particolar modo in Romania, dove è stata avviata una torrefazione locale “Il Caffè” ed in Israele, Svizzera, Germania, Olanda e Kuwait.
Fondamentale importanza viene attribuita all’utilizzo di caffè Arabica e Robusta attentamente selezionati fra i migliori caffè brasiliani, centro americani, indiani e centroafricani, ai quali seguono severi controlli di qualità finalizzati al riconoscimento dell’ idoneità igienico-sanitaria nonché alle successive e scrupolose prove di tostatura e assaggio per l’approvazione delle caratteristiche organolettiche di ogni singola origine, le quali determinano il gusto e l’aroma nella ricetta finale.
Il caffè verde, immagazzinato nei depositi doganali di Genova, Trieste e Livorno, viene portato in piccoli lotti alla torrefazione di Firenze dove viene introdotto nel processo di trasformazione. Il caffè crudo viene tostato separatamente, tipo per tipo, ad una temperatura compresa tra 220 C° e 270 C°, in relazione al tipo di caffè tostato; al termine della tostatura il caffè viene fatto scivolare in un’apposita vasca alla cui base un aspiratore permette l’esclusione di eventuali pietre quindi depurato da eventuali entità anomale; Il caffè tostato e depurato viene poi posto in silos dove, riposando per qualche giorno, acquista di maturazione e rotondità. La miscelazione avviene attraverso un originale sistema di distribuzione e quindi di rotazione a tempo in un miscelatore apposito ed immesso in altri silos pronto per essere confezionato secondo le varie miscele.
Il confezionamento è effettuato sottovuoto, in confezioni da 3 Kg, 1 Kg, 500 gr e 250 gr, sia in pacchetti che in barattoli con tappo a strappo, per consentire una lunga conservazione, necessaria specialmente quando il prodotto viene offerto già macinato.
INGREDIENTI
3 tuorli, 3 cucchiai di zucchero, 300 gr di mascarpone, 150 gr di pavesini, circa 3⁄4 tazzine di caffè fatto dalla moka (cialde per moka Magnelli), cacao amaro e gocce di cioccolato per guarnizione
Ispirata dalla storica miscela Mokamag la nonna Arduina già ai primi del 900 preparava il celebre Tiramisu…
Montare a spuma 3 tuorli d’uova con 3 cucchiai di zucchero ed incorporarvi 300 gr di mascarpone ottenendone una crema morbida, bagnare, quanto basta, uno strato di pavesini con caffè fatto dalla moka o con macchinetta americana. Spalmare sui pavesini metà della crema, sovrapporre un altro strato di pavesini precedentemente bagnati con altro caffè e terminare spalmando la superficie con la rimanente crema. Cospargere l’ultimo strato con del cacao amaro e delle gocce di cioccolato e riporre in frigo fino al momento di servire.
INGREDIENTI
1200 ml di brodo di gallina, 320 gr di riso vialone nano, 100gr di parmigiano reggiano grattugiato, 60 gr di burro, 60 gr di capperi di Salina dissalati e tritati, 60 cl di vino Centopassi bianco, 12 gr di olio d'oliva, 10 gr di cipolla bianca tritata, 8 chicchi di caffè, 4 gr di polvere di caffè Nicaragua, 1 pizzico di sale fino integrale e 1 tazzina di caffè Nicaragua
Suda la cipolla in un fondo di olio, tosta il riso e sfuma con il vino bianco. Aggiungi il sale, unisci i chicchi di caffè e procedi con il brodo di gallina bollente, unito gradatamente. Porta a cottura, aggiusta di sapore, elimina i chicchi di caffè e procedi a mantecare con burro e parmigiano. Emulsiona con poco brodo bollente e servi su un piatto piano, spolverato nella parte piana di polvere di caffè. Allarga il riso e cospargi la superficie con i capperi tritati. Segna il bordo del piatto con una traccia di caffè. Perchè non sia eccessivamente liquido prepara una tazzina di caffè ristretto e fallo poi dolcemente sobbolire fino a che si ridurrà alla sua metà. Degusta possibilmente con un cucchiaio piatto per poter meglio “raschiare” il fondo del risotto, denso di aromi.